Luigi Martellini, Polvere di mare
Poésies choisies (1964-1987)
Traduction inédite de Anna Lo Giudice
Sur une proposition de Jean Nimis, Université de Toulouse.
Notturni
1.
Si spacca la stanza al respiro che sale
dai vicoli col rumore del mare:
un delirio che i miei Angeli
scorgono ogni notte.
Ricompongo sensazioni disperse
nei locali e fuori a ridosso
degli orti riconosco voci di operai
che giocano a carte e mio padre
nell’umidità della spiaggia.
Il terrore smarrisce con la brezza
che sbatte alle finestre.
Rientro negli spettri della notte
e sento i miei sassi in lontananza
frangersi sulla risacca.
2.
Un arenile stamane pieno
di rami arbusti tronchi
gettati dal mare…
si potrebbe accendere un fuoco
accanto ai morti.
Giungono brividi
dal fiato notturno.
Cerco tra festuche rinsecchite
cespugli intrecciati arabeschi
...solo una scheggia di legno
gonfia di sale.
3.
La gente trascorre la notte
per le strade: paese di mare
simile ad altri.
Negli orti illuminati
si racconta di anni a venire
ogni sera è la conclusione
di un rito che non muta.
La pioggia degli astri
ammanta l’ultimo cielo d’agosto
sagome di barche
nelle ombre del litorale
sussurrano al vento
leggende straordinarie
di vecchi lupi di mare.
4.
Non c’è più spazio all’orizzonte
nemmeno per lo sguardo
in un paesaggio spazzato dalla bora
ultima Thule* delle nostre suggestioni.
Miliardi di stelle a portata di mano
restringono l’universo.
Addirittura udivamo il suono
di una conchiglia gigante.
5.
Chi mi toglierà dall’animo
la pena che percorre le logorate
sembianze del rito straniero?
Già conosciamo la distanza
del vecchio porto
dove giungemmo
con l’odore di salmastro
nelle notti stellate.
Sappiamo già
della farsa che ci attende.
6.
Gli ultimi alberi
di un ciclo antichissimo
respirano l’atmosfera
immobile della fine.
Dalla memoria si dileguano
le parvenze della sorte
piene di eroi smarriti:
potremo dunque ritrovare
nel buio il nostro paese?
Epigrafe
Ho restituito la morte al destino
preferisco la condizione di allora
quando conversavo col mare
raccoglievo pezzetti di vetro
levigati dalla salsedine
inventavo pupazzi d’argilla.
Luigi Martellini, Polvere di mare, (Poesie scelte 1964-1987)
NOTA:
Le poesie qui raccolte (e per la prima volta tradotte in francese con varianti) sono state scelte e riordinate cronologicamente dalle seguenti raccolte, le quali invece erano state datate secondo criteri interni:
- Quasar (1959-1975), Manduria, Lacaita, 1977, con l’introduzione di Mario Petrucciani.
- Infiniti sassi (1976), Fermo, Edizioni del Girfalco, 1977, con la presentazione di Giorgio Caproni.
- Mistificato enigma (1964-1980), Caltanisetta-Roma, Salvatore Sciascia Editore, 1982, con una lettera di Mario Luzi.
- Poseidonis (1985), Fermo, Edizioni del Girfalco, 1986, con una nota critica di Emerico Giachery (poi in Eídola).
- Eídola (1960-1987), Milano, Marzorati, 1987, con la prefazione di Carlo Bo
***
Bio-bibliographie de Luigi Martellini :
Luigi Martellini vive nelle Marche (Fermo).
Già docente all’Università di Urbino e poi professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università della Tuscia, ha scritto su D’Annunzio (Ateneo 1975 poi Carabba 2005), Malaparte (Mursia 1977), Matacotta (La Nuova Italia 1981 poi Carabba 2007), la Poesia delle Marche (Forum 1982), Cardarelli (ESI 2003) e su Pasolini (Cappelli 1979, Le Monnier 1983, Laterza 1989 ) fino al Ritratto di Pasolini (Laterza 2006, tradotto in spagnolo dall’Università di Valencia). Ha curato per Mondadori e Leonardo varie opere di Malaparte (Maledetti toscani, Tecnica del colpo di Stato, Il meglio dei racconti, Io, in Russia e in Cina, Mamma marcia, Il sole è cieco) e poi le Opere scelte per “I Meridiani” e per le Edizioni Scientifiche Italiane le opere inedite (Il Cristo proibito e Lotta con l’angelo) e i due volumi: Comete di ghiaccio e Le “Prospettive” di Malaparte.
Altri saggi su Malaparte sono anche in “Chroniques Italiennes” (Parigi), in “Cuadernos de Filologia Italiana” (Madrid), in Atti di convegni dedicati allo scrittore ed ha collaborato al volume Malaparte (Parigi, Edizioni de L’Herne 2018).
Inoltre un commento alla Coscienza di Zeno di Svevo è uscito da Carocci e studi su Petrarca, Monti, Leopardi, Ungaretti, Pavese, Tecchi, G. Stuparich, Calvino, P. Levi, Alvaro... sono in Atti di congressi e nei quattro libri saggistici: Modelli, strutture, simboli (Bulzoni 1986), in Nel labirinto delle scritture (Salerno 1996), in Novecento segreto (Studium 2001) e in Altri labirinti (Sette Città 2015).
Ha collaborato alla terza pagina de “L’Osservatore Romano”, alla Letteratura Italiana di Lucarini, Marzorati, Einaudi Scuola, alla “Rassegna della letteratura italiana” e a “Otto/Novecento”.
Si segnala anche la sua attività poetica, accolta con favore dalla critica e sulla quale si veda il link ((https: // bombacarta . com / wp – content /t / uploads / 2022 / 01 / LiV - n.- 49 -Martellini. pdf ? x 40999).
Nocturnes
1.
Se brise la chambre au soupir qui monte
des véhicules avec le bruit de la mer:
un délire perçu chaque nuit
par mes Anges.
Je recompose des sensations éparpillées
dans les cafés et dehors à l’abri
des potagers je reconnais les voix des ouvriers
qui jouent aux cartes et sur la plage humide
mon père.
La terreur s’égare à la brise
battant aux fenêtres.
Je rentre dans les spectres de la nuit
et entends mes cailloux au loin
se briser sur le ressac.
2.
Ce matin une plage de sable est comble
de branches arbustes troncs
jetés par la mer
on pourrait allumer un feu
près des morts.
Frissons lancés
par l’haleine nocturne.
Je cherche parmi les fétuques sèches
buissons entrecroisés arabesques
… mais il n’y a qu’une écharde de bois
bouffie de sel.
3.
Les gens passent la nuit
dans la rue: village marin
comme les autres.
Dans les jardins éclairés
on suppose le futur
chaque soir est la conclusion
d’un immuable rite.
La pluie des astres
recouvre le dernier ciel d’août
les silhouettes des bateaux
dans les ombres du littoral
murmurent au vent
leurs légendes extraordinaires
de vieux loups de mer.
4.
Il n’y a plus d’espace à l’horizon
même pas pour le regard
dans un paysage balayé par la bora
dernière Thulé* de nos suggestions.
À pleines mains centaines d’étoiles
resserrent l’univers.
On entendait même le son
d’une coquille gigantesque.
5.
Qui pourra arracher de mon âme
la peine sur les traits
fanés du rite étranger?
On connaît déjà la distance
du vieux port
où l’on arrive
avec une odeur saumâtre
pendant une nuit d’été.
On connaît déjà
la force qui nous attend.
6.
Les derniers arbres
d’un très vieux cycle
respirent l’atmosphère
immobile de la fin.
Dans la mémoire s’effacent
les apparences du sort
pleines de héros égarés:
on pourrait donc retrouver
dans l’obscurité notre pays?
Épigraphe
J’ai rendu la mort au destin
préférant ma condition d’antan
lors des conversations avec la mer
je ramassais de petits bouts de verre
polis par la salure
j’inventais des pantins en argile.
Poussière de mer, Poèmes traduits par Anna Lo Giudice.
*Thulé: N.d.t. Nom latin fabuleux d’une région nordique non précisée, considérée pour être la limite septentrionale extrême du monde.
Nota:
Les poèmes ici rassemblés (et traduits pour la première fois en français avec des variantes) ont été choisis et réorganisés selon un ordre chronologique à partir des recueils suivants, lesquels avaient été datés selon des critères internes.
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